martedì 18 novembre 2008

#1236 snob vs snob

mia mamma l'ha capito subito. con una telefonata riesce a capirmi dall'inflessione. dal tono della voce. dalle pause non messe quando qualcosa non mi va giù. "ma sei già stufo del corso di scrittura?" in realtà un po' si. ma non perchè non lo trovo utile o stimolante. no quello no. descrivere un senatore che fa causa a dio in cinque minuti cinque è stimolante. ne può venir fuori qualcosa di buono. no. è il mio solito problema di contro snobbismo al contrario. più uno fa lo snob e più io dello snob non riesco che a vedere le sfumature negative. se poi questo snob è uno dei due che tiene questo corso si può capire la mia difficoltà a mettere le pause giuste nelle risposte da dare alla madre. ma non è snob contro snob fine a se stesso in una gara a chi ce l'ha più snob. no no è pura difesa del mio habitat naturale. del mio humus. del mio ecosistema. se mai scriverò un giorno qualcosa che gl'altri dichiareranno romanzo lo dovrò a quello che ho letto. a quello che mi hanno lasciato dentro. alle frasi rilette due volte. una nella testa e una ad alta voce per farle imprimere ben bene nel cemento fresco del mio bagaglio. e quindi e se tu mi vieni a dire che solo l'ultimo capodanno è qualcosa di decente in tutta la biblioteca del premio strega'07 io non posso che odiarti ogni volta che apri bocca. con rispettoso odio parlando.

lunedì 10 novembre 2008

#1486 un venticinque punto ottantasei non dovrebbe mai

non dovrebbe mai consumare sigarette come popcorn. non dovrebbe mai ricevere telefonate dalle morose delle medie che ti dicono ho fatto due mesi in giro per il sudamerica tu che fai? non dovrebbe passare i preserata al pronto soccorso seguendo la linea rossa. non dovrebbe comprare occhiali nerd con lenti neutre. non dovrebbe farsi mostrare la patatina da sua nonna con alzehimer tendente alla coca maxi del mcdonald. non dovrebbe affezionarsi ai genitori altrui. non dovrebbe aver paura del buio. non dovrebbe avere paura del buio dentro. non dovrebbe.

mercoledì 5 novembre 2008

#0912 l'aura

tati si chiama laura ma io la chiamo tati. perchè lei mi chiama chachi. e bisogna essere democratici e fare come fanno gl'altri. laura mi ha raccolto mille volte. mille volte ha preso la paletta e lo scopetto e ha raccolto i duemille pezzi che spesso mi si sfaldano fuori. c'è sempre stata. sempre. e io non ringrazierò mai la volta che è venuta in francia autoinvitata per sfoggiare i suoi bikini da giaguaro di sua mamma. laura adesso vuole togliersi il piercing da sopra il labbro. laura sta crescendo ma rimbalza dentro di lei quel suo spirito bambino che mi ha sempre ricordato con le sue piccole vocine un personaggio di peter pan. laura vive da sola. biclicletta in tasca e duecentotrenta sogni che gli si sono inzuppati nelle maniche. li scarterà dal nylon uno per uno con calma. e li costruirà. con la voce da bambina che ha dentro.

lunedì 3 novembre 2008

#0068 wood on the beach

ingredienti:
acqua (tanta acqua)
una vespa (preferibilmente bianca)
parecchie piume
un kiwy (o se volete una ventina)
una quindicina di semafori obbligatoriamente rossi e ben maturi
una spruzzatina di lime

preparazione:
uscite sul balcone mettete una mano fuori dalla finestre e tastate il terreno. se gocciolina leggermente è il caso di preparare un succulento wood on the beach. per cui armatevi di pullover, guanti e jeans in vetroresina. se avete delle converse all star tendenti al blu bucate non esitate a indossarle. il cocktail sarà molto più succulento così. mettete il vostro casco e avviate la vostra vespa s 125 bianca. appena fuori noterete una certa cadenza nella precipitazione piovosa. non fateci caso e canticchiate allegramente il testo di crawl dei kings of leon. arrivate ad ingegneria e svolantinizzate senza fretta. uscite e constate un aumento della precipitazione e non preoccupatevi. mettetevi il vostro ki-way e ingranate la marcia direzione concessionaria piaggio per il vostro appuntamento "portapacchi". arrivati in piazza venezia salutate con simpatia il vigile urbano che vi sta dicendo "fermo lì che passano gl'alpini". ringraziate e fate riposare l'impasto venti minuti sotto la pioggia tra clacson che vanno al ritmo dei fratelli followill. ammirate senza fretta le penne bianche a cavallo e accelerate verso trento nord. prendete senza preamboli una serie infinita di semafori color rosso e bestemmiate a ritmo delle percussioni di ivan nathaniel ad ogni sosta obbligata. arrivate in concessionaria e rifate il tragitto dell'andata al contrario senza ombrello e a piedi e avrete il vero wood on the beach. da servire a temperatura ambiente preferibilmente.

#0479 personaggio preferito dei racconti altrui

ho iniziato un corso di scrittura creativa. ho finito un corso di portoghese anche se so solo ordinare un pequeno-almoco adesso. ma tant'è. al corso di scrittura siamo in venti. dei più disparati. dal ragazzo con i pantaloni larghi e le scarpe panciute al signore 40enne che arriva in ritardo e si scusa sottovoce. dalla ragazza con i capelli rasati che fa l'attrice di teatro alla ragazza a little bit punk che si vergogna a leggere l'elaborato con tempo di cottura 5minuti5 di orologio. io lo leggo che non ho niente da perdere. tutto da guadagnare. anche se bisognava usare il passato remoto e io ci ho piazzato solo un vidi all'inizio per fregare le consegne del prof. oggi ricomincio. con i kings of leon a farmi da sparti traffico prima delle 20e30. e con questa pioggia che magari la smette di entrarmi dai capelli e uscire dagl'occhi.